Traina costiera con gli artificiali

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La traina costiera con artificiali è probabilmente la tecnica di traina più praticata grazie alla relativa facilità di esecuzione e all’alto numero di catture che consente di portare a termine.
Naturalmente, come tutte le tecniche di pesca, i risultati non sono sempre gratificanti, in quanto la riuscita dipende dalle condizioni specifiche della giornata, dalla stagione e dalla esperienza con cui viene praticata.

Se il nostro obiettivo è cercare di divertirci con catture di pesci di piccola e media taglia è la tecnica che fa per noi. Infatti non è raro imbattersi nelle ore prossime all’alba (soprattutto in estate e in autunno) a vere e proprie mangianze di piccoli predatori come sugheri, occhiate, lanzardi, tonnetti, lucci di mare, piccole palamite e lecce stella.
Per catturare questi piccoli pesci basta disporre di un’attrezzatura tarata intorno alle 6-8 libbre pescando a galla o con l’ausilio di piombi a sgancio rapido da 200 o 300 gr, per far scendere l’esca di qualche metro.
Le esche più utilizzate sono piccoli minnow dai 5 ai 7 cm, piccoli cucchiaini della stessa misura o piumette, trainate a 3,5 nodi a circa 40-50 metri dall’imbarcazione.
A seconda della grandezza dello specchio di poppa e dell’abilità del pescatore è possibile filare in acqua dalle 2 alle 4 canne.

Se invece il nostro obiettivo è cercare pesci di media taglia come spigole, dentici o palamite l’attrezzatura deve essere compresa fra le 12 e le 20 libbre.
Essendo una pesca di ricerca praticata principalmente sui bordi delle secche, è necessario avere molta costanza e possedere molta dimestichezza con le varie tecniche di affondamento.

Le esche maggiormente utilizzate sono minnow tra i 9 e i 14 cm. In commercio ne esistono a centinaia, ma data la difficoltà di catture degli ultimi anni, è bene orientarsi sui modelli più affidabili (anche se questo significa spendere qualcosa in più).
La maggior parte sono dotati di paletta autoaffondante che consente loro di “scendere” già di qualche metro senza l’ausilio di alcun piombo.
L’assetto tradizionale prevede l’utilizzo di due canne, una con esca vicina al fondo e una a mezz’acqua.
Qualunque sia la tecnica di affondamento utilizzata è bene calare le esche ad un minimo di 90 mt dall’imbarcazione.

LE TECNICHE DI AFFONDAMENTO

Le tecniche di affondamento con esche artificiali sono le seguenti:

  1. con lenze autoaffondanti (dacron piombato e monel)
  2. con piombatura frazionata (con piombi a sgancio rapido)
  3. con downrigger (affondatore a palla di cannone)

1) le lenze autoaffondanti consentono di affondare le esche senza l’ausilio di pesi da aggiungere, in quanto le lenze stesse impiegate sono già “pesanti”.
Il dacron piombato ha un’anima interna di piombo rivestita da una guaina in tessuto esterno morbido che cambia colore ogni 10 mt e affonda circa 65 cm ogni colore (cioè ogni 10 mt).
Consente di pescare bene nei fondali compresi tra i 7 e i 12 mt.
Il monel è invece una lenza metallica, un po’ meno pratica del dacron, che consente di affondare circa 1 mt ogni 10 mt.
Consente di pescare bene nei fondali compresi tra i 10 e i 20 mt.
È fondamentale capire che la capacità di affondamento dei due sistemi può variare in funzione della velocità di traina, corrente ed esca utilizzata.
Facciamo un esempio chiarificatore: abbiamo detto che il dacron piombato affonda circa 65 cm ogni colore. Di conseguenza se caliamo 8 colori dovremmo avere l’esca a circa 5,5-6 mt di profondità.
Se procediamo però contro corrente, ad un’andatura di 3-3,5 nodi e utilizziamo un minnow da 14 cm autoaffondante, probabilmente l’esca si troverà molto più affondata, a circa 8 mt.
Viceversa se trainiamo un minnow leggermente affondante a velocità sostenuta (4,5-5 nodi), in favore di corrente, l’esca si troverà a non più di 5 mt di profondità.

2) la piombatura frazionata consente di affondare le esche interponendo lungo la lenza piombi di diverse grammature.
Ha due vantaggi rispetto alle lenze autoaffondanti:
a) consente di pescare anche su fondali bassi in quanto l’affondamento sarà dato solo dal potere affondante dell’esca artificiale utilizzata;
b) una volta tolti i piombi, è possibile recuperare la preda senza alcun peso sulla lenza.
Di contro è necessario dire che è necessaria molta pratica per affondare in modo preciso.

Per facilitare l’affondamento è bene utilizzare in bobina del multifibre di circa 0.25-0.30 di diametro. Normalmente si filano in mare almeno 50-70 mt di lenza e poi si comincia a “piombare”.
Mediamente diciamo che se caliamo 20 mt di lenza dopo aver interposto un piombo da 250 gr. Avremo l’esca a circa 8 mt di profondità. Aggiungendo un secondo piombo da 250 gr. e calando altri 20 mt di lenza avremo l’esca a circa 12 mt di profondità.
Ovviamente ciò che abbiamo spiegato precedentemente in merito alle variazioni di affondamento in base alla velocità, corrente ed esca utilizzata è altrettanto valido anche per la piombatura frazionata.
Prima di perdere decine e decine di artificiali sugli scogli è bene fare delle prove su diversi fondali sabbiosi e acquisire esperienza.

3) il downrigger consente di pescare a notevoli profondità con buona precisione e con il vantaggio di recuperare il pesce senza alcun tipo di zavorra sulla lenza. Di contro è necessario premettere che uno strumento abbastanza costoso e ingombrante e si è dimostrato leggermente meno catturante dei precedenti, in quanto probabilmente il grosso piombo (da 1 a 5 kg) utilizzato è in grado di “allarmare” i predatori più sospettosi, priva dell’arrivo dell’esca.

Per poter raggiungere una buona continuità di catture di spigole e dentici nel nostro mare (sempre più impoverito dalla pesca indiscriminata) è necessario acquisire notevole esperienza sulle zone più frequentate da questi predatori e conoscere bene le loro abitudini, mettendo in conto di poter andare in contro anche a diversi “cappotti” consecutivi. In sostanza è necessario tanto tempo a disposizione e tanta pazienza ma è pur vero che i pescatori più navigati ed esperti della zona spaziano dalle 30 alle 100 catture significative all’anno (soprattutto di spigole) con esemplari di peso oscillante tra 1 kg e i 3kg, con punte fortunate di spigole di 6-7 kg.
Valerio e Mauro